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Il nuovo "DE MINIMIS" dei contributi alle imprese

Con il Regolamento (CE) N. 1998 del 15 dicembre 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea L379/5 del 28 dicembre 2006 è stato modificato il regime de minimis per le imprese. Queste ultime potranno, infatti, ricevere aiuti de minimis fino a 200 mila euro in tre anni, raddoppiati rispetto ai 100 mila previsti dalla precedente normativa.

 

   Scarica il Reg. CEE 1998/2006 (PDF)

Finanziamenti ad apicoltori

Programma operativo Regione Lazio,
Reg. CE 797/2004
 
 
Determinazione C0322 del 16 febbraio 2007, emanata dalla Regione Lazio, con la quale è stato approvato il Piano di attuazione - Sottoprogramma operativo Regione Lazio –  Annualità 2006 - 2007 , per i fondi del Reg. CE 797/2004 "Programma finalizzato al miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell'Apicoltura"
 
Il Programma è stato pubblicato sul BURL n° 7 del 10 marzo 20077. Gli apicoltori interessati potranno presentare domanda di finanziamento per l’acquisto di arnie e attrezzature per il nomadismo (nei tempi e nelle modalità previste dal Programma). Priorità massima a strutture che impiegano disabili.
 

Prestito d'onore

Cos'è il Prestito d'Onore

Sono finanziamenti, fino ad un massimo di 30.000 Euro, che la Regione Lazio concede grazie alla Legge regionale 19/99 per trasformare la tua idea imprenditoriale in un'attività.

 

Beneficiari

Esclusivamente chi intende realizzare un'attività autonoma in forma individuale (ditta individuale).

 

Visita il sito http://www.biclazio.it/

 

Piano di Sviluppo Rurale

2007 - 2013

Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità il nuovo Piano di Sviluppo Rurale del Lazio - PSR.    Il nuovo Piano avrà a disposizione circa 660 milioni di euro. Rispetto al precedente periodo di programmazione 2000 – 2006, infatti, il PSR potrà contare, nella nostra Regione, su circa 100 milioni di euro in più. A maggior ragione, quindi, esso rappresenterà ancora, per i prossimi anni, il più importante strumento a sostegno delle imprese agricole nella nostra Regione.

Il Piano sarà articolato operativamente nei seguenri quattro assi:

Primo asse - miglioramento della competitività del settore agricolo - forestale; prevede quelle misure utili a favorire la ristrutturazione delle infrastrutture e a innalzare il livello di qualità delle produzioni (50 % dei finanziamenti).

Secondo asse - interventi per l´ambiente e il paesaggio rurale; è finalizzato al rispetto degli standard comunitari del settore e alla valorizzazione economica degli aspetti ambientali dell´azienda (34 % dei finanziamenti).

Terzo asse - azioni per la qualità della vita e diversificazione dell´economia rurale; è finalizzato ad incentivare tutto ciò che attiene l´incremento della produttività, dell´occupazione e del turismo (12 % dei finanziamenti).

Quarto asse - programma Leader; riguarda il partenariato locale per promuovere la cooperazione e lo sviluppo e migliorare la governance (4 % dei finanziamenti).

Si invitano, tutte le Aziende interessate a contattare in tempo il CAI per iniziare la stesura del loro progetto fin da ora onde evitare affollamenti nel periodo utile

scarica il documento completo  .zip

PROGETTO NUOVE IMPRESE

Banca di Roma insieme a BIC Lazio e Unionfidi Lazio, hanno realizzato NUOVE IMPRESE; l'iniziativa mette a disposizione di aspiranti e neo imprenditori, l'orientamento/assistenza nella realizzazione del progetto d'impresa e le garanzie per agevolare la richiesta di finanziamento bancario al fine di concretizzare la propria idea imprenditoriale o sviluppare l'attività già esistente.

L'iniziativa è inoltre caratterizzata, da un approccio commerciale innovativo e da un nuovo metodo di valutazione del merito creditizio.

Obiettivo dell'iniziativa

Favorire l'accesso al credito bancario e rafforzare gli strumenti per lo sviluppo dell'imprenditoria attraverso il sostegno a progetti che prevedano l'avvio di nuove attività o l'espansione di quelle avviate da meno di 12 mesi.

 

A chi è rivolto

A coloro che intendono realizzare un'attività imprenditoriale o svilupparne una già avviata da meno di 12 mesi. L'impresa può avere qualsiasi forma giuridica.

 

Requisiti

Per accedere al finanziamento debbono sussistere, alla data di presentazione della domanda, i seguenti requisiti:

  • sede legale e operativa dell'iniziativa imprenditoriale nell'ambito del comune e della provincia di Roma;
  • iscrizione alla CCIAA di Roma e regolarità nel pagamento dei diritti camerali;
  • apporto di mezzi propri pari ad almeno 30% del piano di investimento da realizzare;
  • assenza di elementi pregiudizievoli.

Settori di attività compresi

  • agricoltura;
  • artigianato;
  • commercio e servizi;
  • industria;
  • turismo.

Sono escluse le libere professioni e le attività per cui è necessaria l'iscrizione agli ordini professionali.

Quanto

I soggetti interessati potranno richiedere un finanziamento bancario dedicato "Blu Start Up" assistito dalle garanzie di Unionfidi Lazio utilizzando i Fondi di garanzia della Regione Lazio e della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Roma.

  • Finanziamento minimo: 10.000 Euro;
  • Finanziamento massimo: 50.000 Euro;
  • Durata del finanziamento: massimo 5 anni;
  • Rimborso: in rate semestrali;
  • Tasso di interesse: EURIBOR 6 mesi +2,40 punti percentuali;

Inoltre, l'offerta bancaria, creata ad hoc per le nuove imprese, prevede un conto corrente "BluLight" regolato ad un canone mensile, tra i più contenuti del mercato, comprensivo del seguente pacchetto di servizi e prodotti:

  • 200 operazioni annue;
  • numero illimitato di assegni;
  • estratto conto trimestrale;
  • liquidazione degli interessi creditori trimestrali;
  • domiciliazione delle utenze;
  • carta di credito Business (gratuita il 1° anno);
  • installazione POS;
  • riduzione del 60% del canone per l'operatività via internet (Bankimpresa Web).

PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO PUOI CHIEDERE UN AIUTO AL CAI O FARE DA SOLO RECANDOTI SUL SITO DELLA BIC LAZIO OPPURE CHIEDENDO INFORMAZIONE ALLA BANCA DI ROMA O ALL'UNIONFIDI LAZIO

FINANZIAMENTI A COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO B

Quello dedicato alle Cooperative sociali è uno degli incentivi in favore dell'autoimprenditorialità previsti dal Titolo I del Decreto 185/2000.

Destinatarie delle agevolazioni sono le cooperative sociali di tipo b), cioè quelle di inserimento lavorativo caratterizzate dalla presenza al proprio interno di una quota di lavoratori svantaggiati (almeno il 30% del totale dei lavoratori) i quali, compatibilmente al loro stato soggettivo, devono essere soci della cooperativa stessa.

Le cooperative devono risultare iscritte nell'apposito registro tenuto dalle Camere di Commercio.

Possono presentare domanda di agevolazione:

le nuove cooperative, nelle quali la componente non svantaggiata, a parte i soci svantaggiati se privi dei requisiti soggettivi dell’età e della residenza, sia composta in maggioranza sia numerica che di capitali da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni residenti nei territori* di applicazione della legge alla data del 1° gennaio 2000 oppure nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della domanda. Negli stessi territori deve essere localizzata anche la sede legale, amministrativa e operativa delle società

le cooperative già esistenti ed operative, nelle quali la componente di soci non svantaggiata sia in possesso del seguente requisito: residenza nei territori agevolati alla data del 1° gennaio 2000 o nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della domanda. Negli stessi territori deve essere localizzata anche la sede legale, amministrativa e operativa delle società.

A CHI NON SI RIVOLGE

Alle cooperative sociali di tipo a), cioè quelle che gestiscono servizi socio-sanitari ed educativi.

Sito di riferimento www.sviluppoitalia.it  oppure contatta il CAI 

 

    Scarica la Brochure  (PDF)

 

Ecco l'elenco di alcuni bandi aperti

per finanziamenti destinati alle imprese

Gestiti da Sviluppo Lazio, dalle altre società del Gruppo e da altre istituzioni nazionali e locali. Per il quadro completo delle normative e per avere maggiori informazioni sulle leggi e i bandi aperti consultare il sito @gevolazio www.sviluppo.lazio.it/agevolazio oppure chiamare il numero verde Investelazio: 800 264 525.

  • L.R. 4/06 (art. 36) 'Incentivi per la realizzazione di impianti solari a uso termico': dal 31 maggio 2008 è sospesa l'accettazione delle domande nell'ambito degli incentivi per la realizzazione di impianti solari per uso termico. Per maggiori informazioni: www.incentivi.lazio.it.

  • L.R. 9/05 (art. 7) Contributi agli esercizi pubblici per l’adeguamento alle norme sulla tutela della salute dei non fumatori. Possono richiedere il contributo le imprese esercenti l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, iscritte nel Registro camerale, per i locali situati nella Regione Lazio. Per saperne di più visita la sezione Leggi e agevolazioni di questo sito. Per presentare la domanda: www.incentivi.lazio.it.

  • L.R. 29/96 'Imprenditoria giovanile': bando sempre aperto fino a esaurimento fondi. La Legge regionale 29/96 ha come obiettivo favorire la creazione e il rafforzamento di imprese giovanili, femminili e di lavoratori svantaggiati.

  • Docup Ob. 2 2000/06 Misura IV.I.6 - Fondo di garanzia: consente alle imprese di realizzare investimenti utilizzando finanziamenti assistiti da garanzia pubblica. Scadenza: 30 giugno 2008. Per saperne di più: www.unionfidi.it.

  • L.R. 19/99 'Prestito d'onore: bando sempre aperto fino a esaurimento fondi (vedi anche Bic Lazio - www.biclazio.it). La Legge regionale 19/99, 'Prestito d'onore', ha come obiettivo favorire la creazione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile. Permette di avere supporto e assistenza nella fase di avvio dell'attività, concedendo fino a 30.000 euro di contributo-finanziamento.

  • L. 1329/65 (Sabatini): prevede incentivi alle Pmi, anche artigiane, per l'acquisizione di macchinari e impianti. Per saperne di più: www.mcc.it.

  • L.R. 2/85 - Assistenza tecnico-finanziaria a favore delle Pmi del Lazio: prevede interventi finanziari nel capitale di rischio delle Pmi operanti nei settori ad alta tecnologia e/o nella cosiddetta 'nuova economia'. Per saperne di più: www.filas.it.

  • L. 240/81 - Contributi in favore di imprese artigiane: contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria effettuate in favore di imprese, cooperative e consorzi artigiani per l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e immobili. Per saperne di più: www.artigiancassa.it.

  • L. 949/52 - Finanziamenti per imprese artigiane: contributi in conto interessi alle imprese artigiane per l'ampliamento e l'ammodernamento dei locali, per l'acquisto di macchine, attrezzi e autoveicoli nuovi, per la formazione di scorte di materie prime e di prodotti finiti. Per saperne di più: www.artigiancassa.it.

  • L.R. 7/98 (art. 11) - Accesso al credito per le imprese artigiane: contributi per risanare gli ambienti di lavoro, e per controllare e abbattere le emissioni inquinanti. Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it.

  • L.R. 7/98 (art. 12) - Accesso al credito per le imprese artigiane: contributi alle imprese artigiane per realizzare, acquistare, ristrutturare nuovi immobili e laboratori, e per acquistare macchinari. Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it.

  • L.R. 13/02 - Contributi alle imprese artigiane per formazione e assunzione di giovani, in particolare con rapporto di apprendistato, con contratto di formazione e lavoro e a tempo indeterminato (giovani già qualificati). Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it.

  • L.R. 32/97 - Interventi a favore delle attività di autoveicoli in servizio da piazza - Taxi e di noleggio con conducente: contributi per l'acquisto o il rinnovo dell'autoveicolo e per l'installazione sul veicolo di radio di servizio, allestimenti speciali, divisori per la sicurezza. Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it.

  • L. 598/94 Innovazione: agevola gli investimenti delle Pmi in innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale, tutela ambientale, sicurezza sui luoghi di lavoro. Per saperne di più: www.mcc.it.

Fondo per il microcredito

Per combattere la povertà e l'esclusione sociale, la Regione Lazio ha istituito, con uno stanziamento di 3.500.000 euro, il Fondo per il microcredito.

Il Fondo, gestito da Sviluppo Lazio, punta ad aiutare, con la concessione di piccoli prestiti, tutte le persone che hanno difficoltà a ottenere credito dal sistema tradizionale.

Per accedere al prestito è necessario presentare, tramite gli operatori territoriali, la richiesta di finanziamento a uno degli istituti di credito convenzionati. L'istituto di credito istruisce la pratica, valutando l'ammissibilità e la capacità di rimborso ed eroga il finanziamento. In caso di ritardo di pagamento delle rate, l'istituto di credito informerà la Regione Lazio e l'operatore territoriale.

A breve sarà pubblicato il bando con il quale verranno individuati gli operatori territoriali che fungeranno da veri e propri sportelli dove si potranno presentare le richieste di finanziamento.

Ecco, di seguito, i dettagli dell'iniziativa...

A chi è rivolto il Fondo:

  • Persone che hanno bisogno di crediti di emergenza per spese non preventivate di prima necessità, ad esempio per la casa.

  • Microimprese che operano in settori in cui sono diffuse l'economia sommersa e l'usura.

  • Collettività finanziarie, condomini, mutue, cooperative per progetti di ristrutturazione di immobili secondo criteri di eco-compatibilità e di accessibilità per i diversamente abili.

  • Detenuti ed ex detenuti

L'impegno come garanzia

Per le persone, l'erogazione varia da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 10.000 euro. La restituzione è in 36 mesi.

Per le microimprese, i condomini, le mutue e le cooperative, l'erogazione minima è di 5.000 euro, la massima di 20.000.

Il tempo di restituzione va da un minimo di 36 a un massimo di 84 mesi.

Per tutti il tasso di interesse applicato sarà dell'1 per cento (1%).

  • Le rate saranno posticipate e verranno versate mensilmente presso l'Istituto di credito convenzionato scelto dal beneficiario.

  • Non saranno applicate spese di istruttoria.

  • Non saranno richieste garanzie patrimoniali.

  • In caso di ritardato pagamento, sarà applicato un interesse di mora del 2 per cento.

  • Nessuna sorpresa. Solo certezze

  • E' necessario presentare, tramite gli operatori territoriali, richiesta di finanziamento a uno degli Istituti di credito convenzionati.

  • L'Istituto di credito istruisce la pratica, valutando l'ammissibilità e la capacità di rimborso del beneficiario, ed eroga il finanziamento.

  • Casi dubbi, negativi o eccezionali sono esaminati dal Comitato tecnico di coordinamento che esprime un parere in merito e dà indicazioni all'Istituto.

  • In caso di ritardo di pagamento delle rate, l'istituto informerà la Regione Lazio e l'operatore territoriale.

Chiedere per credere

Per accedere ai finanziamenti bisogna rivolgersi agli operatori dislocati sul territorio regionale. Saranno loro a impostare la pratica e ad accompagnarli con un servizio di tutoraggio per tutto il periodo della restituzione.

Per ulteriori informazioni e per conoscere quali sono gli operatori territoriali chiamare il numero verde di Sviluppo Lazio 800.264.525 o andare sul sito www.regione.lazio.it

Legge Regionale 25 luglio 1996, n. 29

La Legge regionale 29/96 ha come obiettivo favorire la creazione e il rafforzamento di imprese giovanili con azioni di sostegno rivolte non soltanto ai giovani, ma anche ad altre categorie di soggetti (lavoratori in mobilità, lavoratori in Cigs, iscritti alle liste di collocamento, donne, lavoratori svantaggiati e altre categorie deboli) che devono prestare la loro attività lavorativa nell'ambito dell'impresa, rappresentare la maggioranza delle quote del capitale sociale ed essere soci amministratori dell'impresa beneficiaria dei contributi. Beneficiarie dei contributi previsti possono essere le Società che hanno sede legale e operativa nel Lazio, costituite da non più di un anno alla data di presentazione della domanda. Sono ammesse società in nome collettivo, semplici, in accomandita semplice, in accomandita per azioni, per azioni, a responsabilità limitata, cooperative di produzione e di lavoro. Non sono ammesse le società con un unico socio.

 

In particolare la maggioranza dei soci deve impegnarsi a lavorare nell'impresa e appartenere a una o più delle seguenti categorie:

  • persone maggiorenni che al momento della presentazione delle domanda non abbiano compiuto 36 anni, iscritti da almeno sei mesi al Centro per l'impiego;

  • lavoratori iscritti nelle liste di mobilità o da queste decaduti per decorrenza dei termini;

  • lavoratori sospesi perchè eccedenti nell'ambito dell'impresa con diritto al trattamento straordinario di integrazione salariale;

  • soggetti iscritti al Centro per l'impiego della Regione Lazio da più di 2 anni;

  • donne non pensionate, non dipendenti e non titolari di partita IVA;

  • lavoratori svantaggiati secondo quanto indicato all'art. 4 della L. 381/91;

  • altre categorie deboli sul mercato del lavoro, eventualmente individuate con delibera della Commissione Regionale per l'impiego.

I Settori di attività interessati sono:

  • Produzione di beni nei settori dell'artigianato e dell'industria;

  • Fornitura di servizi alle imprese;

  • Fornitura di servizi alla produzione nei settori della cultura e dell'informazione, dell'ambiente, del turismo, della manutenzione di opere civili ed industriali.

 

Alcune limitazioni sono previste nei settori:

siderurgia, cantieristica navale; industria carboniera; trasporti; industria tessile; fibre sintetiche; industria automobilistica; industria alimentare e delle bevande; industria del tabacco. Sono esclusi i servizi alle persone. L'ambito territoriale e la Regione Lazio. Possono essere ammesse spese in conto capitale e in conto gestione. Le spese in conto capitale ammissibili sono:

  1. studi di fattibilità e progettazione e formazione dei soci (massimo 10% dell'investimento complessivo ammesso al contributo);

  2. costruzione e acquisto di fabbricati o acquisto e ristrutturazione di fabbricati esistenti;

  3. macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica;

Le spese in conto gestione ammissibili (per i primi 3 anni di attività) sono:

  1. scorte di materie prime e semilavorati;

  2. spese per materiali di uso amministrativo e gestionale (registri, cancelleria, ecc.);

  3. spese per prestazione di servizi, e godimento beni di terzi (affitti, noleggi, utenze varie, ecc.); d) spese per formazione e qualificazione dei soci e del personale dipendente.

Non sono invece ammissibili i progetti di ampliamento, ammodernamento, riconversione, ristrutturazione di iniziative preesistenti.

Non sono ammesse le spese sostenute anteriormente alla data di presentazione del progetto, a eccezione di quelle relative a studi di fattibilità e progettazione e formazione dei soci.

Non sono ammesse le spese per salari, stipendi, rimborsi a soci prestatori d'opera.

Il contributo concesso in de minimis (max 100.000 euro) - pari all'80% delle spese ammissibili; la tipologia di contributo può essere scelta, a richiesta dell'impresa, tra:

  • contributo in conto capitale;

  • contributo in conto interessi sugli investimenti (il mutuo non potrà essere superiore al 50% dell'investimento ammesso e dovrà avere una durata non superiore a 5 anni);

  • contributo in conto gestione a titolo de minimis.

Per quanto riguarda la procedura, la domanda può essere presentata in qualsiasi momento a Sviluppo Lazio utilizzando i modelli appositamente predisposti.

Per ulteriori informazione e la modulistica http://www.agenziasviluppolazio.it

Legge Regionale 22 maggio 1997, n. 11

La Regione Lazio, al fine di favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese operanti nell'industria, nell'artigianato, nel commercio, nel turismo, nell'agricoltura e nei servizi, ha promosso con legge regionale 22 maggio 1997 n. 11, all'art. 52 e successive modifiche e integrazioni, la costituzione di una Società regionale di garanzia sui fidi denominata Unionfidi Lazio. L'attività di Unionfidi Lazio S.p.A. si esplica, direttamente o attraverso i Consorzi di garanzia associati.  In base alle convenzioni sottoscritte dall'Unionfidi Lazio S.p.A. con la Regione Lazio, la Camera di Commercio di Roma ed il Comune di Roma, sono stati istituiti diversi Fondi per i diversi settori di attività.

I Fondi sono destinati a favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese del Lazio, che operino nei settori dell'industria, commercio, turismo, artigianato, agricoltura e servizi.

Le finalità di Unionfidi Lazio, quindi, sono:

  • agevolare l'accesso al credito delle PMI e favorire i processi di sviluppo dell'economia locale;

  • favorire le nuove attività di impresa operanti sul territorio;

  • consolidare e rafforzare quelle già esistenti.

Per fare ciò Unionfidi Lazio interviene attraverso:

  • la prestazione di garanzie su finanziamenti a medio e lungo termine per progetti di sviluppo delle attività di impresa;

  • il sostegno creditizio alla creazione di nuova imprenditorialità e consolidamento di nuove imprese;

  • il consolidamento delle passività bancarie a breve.

Per poter usufruire dei Fondi le imprese devono essere economicamente e finanziariamente sane e presentare programmi di investimento in beni materiali ed immateriali.

L'ammissibilità delle spese sostenute è riconosciuta per quelle non antecedenti a sei mesi la data della richiesta. Per accedere alle garanzie dei diversi fondi occorre presentare domanda su apposita modulistica.

Per ulteriori informazioni e la modulistica http://www.unionfidi.it

Agevolazioni per l'acquisto o il leasing

di nuove macchine utensili o di produzione

La Regione Lazio, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 115 del 27/02/2007, pubblicata sul B.U.R.L. n. 9 del 30.3.2007, ha approvato le nuove modalità operative per la concessione delle agevolazioni di cui alla Legge 1329/65 Sabatini, che si applicano con decorrenza dal 26.4.2007.

La documentazione e le nuove modalità operative, che disciplinano l’intervento agevolativo in discorso sono disponibili sul sito internet www.incentivi.mcc.it/lazio.

Scarica la Delibera 

Art. 9 Legge 53 dell'8 marzo 2000

Misure a sostegno della flessibilità di orario

Il sistema delle misure di conciliazione in Italia è partito con evidente ritardo rispetto ad altri Paesi europei, tuttavia si può affermare che in questi ultimi tempi qualcosa si sta muovendo, anche in seguito all'approvazione della legge 53/2000 sulle nuove modalità di congedi parentali e le misure di flessibilità degli orari al rientro della maternità/paternità. A questo proposito sono già riscontrabili alcuni indici positivi: uno di questi è il disposto dell'art. 9 della legge 53.

RISORSE DISPONIBILI
Nell'ambito del fondo per l'occupazione di cui all'art.1 comma 7 del decreto-legge 20 maggio 1993, n.148 è destinata una quota pari a 21 milioni di euro all'anno (pari a 40 miliardi di vecchie lire). Allo stato il fondo risulta quasi inutilizzato.
Della quota evidenziata, il 50% è destinata ad aziende fino a 50 dipendenti che applichino accordi contrattuali che prevedano azioni positive per la flessibilità.

AZIONI FINANZIABILI
L'articolo in esame prevede la promozione e l'incentivazione di forme di articolazione della prestazione lavorativa volte a conciliare tempo di vita e tempo di lavoro. In particolare contributi in favore di aziende che applichino accordi contrattuali che
prevedono almeno una delle seguenti azioni positive per la flessibilità:

  • azioni articolate per consentire alla lavoratrice madre o al lavoratore padre, anche quando uno dei due sia lavoratore autonomo, ovvero quando abbiano in affidamento o in adozione un minore, di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, tra cui part time reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, orario flessibile in entrata o in uscita, banca delle ore, flessibilità sui turni, orario concentrato, con priorità per i genitori che abbiano bambini fino ad otto anni di età o fino a dodici anni, in caso di affidamento o di adozione;
  • programmi di formazione per il reinserimento dei lavoratori dopo il periodo di congedo;
  • progetti che consentano la sostituzione del titolare d'impresa o del lavoratore autonomo, che benefici del periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali, con altro imprenditore o lavoratore autonomo.

INTERVENTI FINANZIABILI E SPESE AMMISSIBILI
La circolare n. 14/02 della Direzione Generale per l'impiego del Ministero del Welfare ha esplicitato che per quanto riguarda la lettera a) tra i vari interventi finanziabili possano rientrare i costi aggiuntivi "del lavoro" ad esempio, nell'ipotesi del part-time, di strumentazione, strettamente imputabili al progetto, quali ad esempio l'acquisto e l'installazione di postazioni per il telelavoro, l'acquisto dei relativi software, l'acquisto e la collocazione di orologi marcatempo per particolare forme di flessibilità degli orari.
Per quanto invece riguarda la lettera b) sono finanziabili le attività relative alle ore di formazione, promosse dall'azienda, affitto aule, acquisto materiale e spese per i docenti, che rientrano nel normale orario di lavoro.
Infine per quanto riguarda la lettera c) a titolo esemplificativo, possono essere finanziati i costi di lavoro aggiuntivo, sostenuti per la sostituzione del titolare.
Inoltre possono essere ammessi al finanziamento i costi derivanti da azioni di consulenza aziendale finalizzate allo studio di individuazione, progettazione e fattibilità degli interventi, per una migliore organizzazione degli strumenti di flessibilità; per contro non è ammissibile il rimborso dei costi connessi alla, eventuale, mancata produzione.

MODALITA' DI ATTUAZIONE
Le azioni devono essere attuate in applicazione di accordi.
Per le azioni di cui alle lettere a) e b) gli accordi devono essere stipulati con le Organizzazioni Sindacali più rappresentative a livello provinciale o aziendale e sono il presupposto per l'ammissibilità al finanziamento.
Per i progetti di cui alla lettera c) si ritiene che le intese possano stipularsi tra le singole imprese che aspirino al finanziamento e le associazioni datoriali di appartenenza.

SCADENZE
Le scadenze per la presentazione delle domande di ammissione al finanziamento dei relativi progetti sono fissate al 10 febbraio, 10 giugno e 10 ottobre.
Tali scadenze si riferiscono alla valutazione dei progetti presentati che però è possibile presentare in qualsiasi momento.